19 Gennaio 2021
L’idea del precision farming e i concetti base relativi alla conoscenza della variabilità spaziale delle caratteristiche del terreno e la conseguente necessità di compensarne le differenze soprattutto per l’impatto sulla produzione, trova applicazione nelle prime esperienze già negli anni 20 del secolo scorso nel settore della sperimentazione agraria. E’ chiaro che in quel periodo gli strumenti elettronici non esistevano ma veniva tutto fatto a mano, ad esempio nella misurazione del pH si campionavano i punti sul terreno contando i passi in campo su una griglia regolare precedentemente predisposta, successivamente sulla stessa mappa si procedeva con l’apporto di ammendante e correttivo. Decisamente un lavoro arduo e difficile ma spinto dalla consapevolezza e regola aurea, tipica del precision farming, che si migliora solo ciò che si misura!
Precision Farming: Tutta parte da Misurazioni e mappature
Facendo un salto temporale e tornando ai giorni nostri, l’introduzione dell’elettronica e dell’informatica applicata a questi principi operativi in agricoltura hanno consentito l’adozione del metodo anche al di fuori dell’ambito sperimentale automatizzandolo. In tal senso applicare oggi l’agricoltura di precisione significa compiere una serie di step ordinati che in estrema sintesi sono:
Le tecnologie per l’applicazione del Precision Farming, alcuni esempi
Tutto questo lavoro è realizzato, oggi, con le tecnologie di acquisizione dei dati e di georeferenziazione. É possibile eseguire la mappatura della variabilità spaziando dalla misura della tessitura del terreno attraverso sensori di conducibilità elettrica, all’uso di sensori multispettrali per il rilievo del vigore delle colture tramite il calcolo dell’NDVI (Figura A) con sensori aviotrasportati da drone (figura B) o l’uso di sensori di pesatura e umidità sulle mietitrebbie per definire mappe di produzione (figura C).
I dati così rilevati sono sottoposti poi ad elaborazione attraverso appositi software disponibili nella gestione e interpretazione dei dati di campo per creare mappe di prescrizione e impiegare attrezzature a rateo variabile a controllo elettronico (figura D).
In tale contesto l’integrazione con le tecnologie di controllo sulle macchine è un elemento strategico e imprescindibile, con molti esempi applicativi ormai disponibili, dall’adozione di spandiconcime a rateo variabile gestiti con sensori a bordo macchina in grado di calcolare l’indice NDVI e regolare “in real time” la dose di azoto da fornire (A) o l’adozione di sistemi elettronici con controllo dei gruppi distributori nelle seminatrici azionati elettricamente e gestiti attraverso una mappa di semina caricata sul terminale di controllo dell’operatrice (un esempio in figura E – Sistema di controllo USC-PRO di MC Elettronica).
Il ruolo dell’agricoltore
In questo senso possiamo considerare il precision farming come un lavoro di squadra, dove si incontrano tecnologie e competenze agrarie in un approccio multidisciplinare. E’ evidente che l’agricoltura di precisione non è avere un GPS per “andare dritto con il trattore” come si sente spesso dire, anzi il GPS è solo una piccola tessera di un puzzle più grande e importante per rendere più efficienti l’uso delle macchine, la tecnica agraria e in ultima analisi l’efficienza dell’esercizio aziendale. In tutto questo l’agricoltore ha un ruolo importante perché le tecnologie di precision farming condensate nelle sue mani ne potenziano la capacità decisionale e imprenditoriale… non credi?
Scritto da Dr. Agr. Mattia Trevini PhD di Agroingegno